mercoledì 29 febbraio 2012

Eventi Feltrinelli di Napoli: ARISA




Sono arrivata con un bel po di ritardo a causa dello sciopero dei mezzi pubblici, che in questi giorni sta mettendo a dura prova la pazienza dei napoletani. La giornata assolata ha invogliato le persone ad uscire di casa e viversi questi giorni che precedono una primavera che stenta a farsi riconoscere. Sarà il mese di marzo, che, noi napoletani, definiamo un po pazzarello perché in un solo giorno sembra sia primavera, con quell'aria frizzante che la caratterizza, e, dopo, nemmeno un paio di ore scende il gelo e viceversa. E' così questo mese, bisogna prenderlo come viene ( Raf: " Meglio indossare qualcosa in più che uscire con qualcosa in meno " ) e darsi tutto alle spalle per un avvenire migliore. Ho imparato questo da alcune canzoni di Arisa. Il disco è molto bello, insegna a viversi e non credere, al fabbisogno della gente comune, che l'amore sia finito solo perché amavi qualcuno che in realtà esiste solo nella tua mente. Noi finiamo per credere che assieme a qualcuno possiamo abbattere qualsiasi ingiustizia anche legata al nostro vissuto, ma l'amore quello non finisce mai di amarci..continuerà a stupirci. Se ci crediamo tutto sarà rigoglioso, come questa primavera che stenta a farsi viva. Noi possiamo ricreare dentro di noi un eden anche se fuori nevica. E quando sono giunta a P.za Amedeo sono andata a salutare a Laura; è un rito oramai non ne posso fare a meno, li si concentrano tutte le nostre amicizie ricreandosi un bel gruppetto di amici. L'ho salutata quasi di fretta in quanto alla feltrinelli mi aspettava MrGabbianoazzurro, sperando avesse trovato posto a sedere in prima fila. Sono arrivata con il fiatone ed ilare, qualcuno per strada mi ha fatto i complimenti per quanto sono slanciata e fine; non pensavo che alcuni uomini si soffermassero, in una città così chiusa, a complimentarsi in pubblico, pur sapendo che sono transessuale ( Ottavia: " Non si nota sai che lo sei..sei molto femminile " ). Appena sono arrivata alla Feltrinelli di corsa ai piani inferiori, sarà stata per la fretta e la dimenticanza pensavo erroneamente avessero rimandato tutto l’evento in data da decidere. Al piano inferiore non c’era nessun evento, invece, un’addetta mi ha invitato a scendere ancora di un piano. Sono arrivata nello “ spazio Feltrinelli “ con un muro di gente ed ho temuto che MrGabbianoazzurro fosse adirato per il ritardo, invece, dapprima, mi sono avvicinata alle prime file, avendo anche una piccola discussione con un cretino ( “ Non si preoccupi non sto affatto prendendo il suo posto in piedi! “ ) e, poi, cercando il cellulare nella mia borsa, che definisco alla Mary Poppins, ho notato, alzando la testa che c’era un tipo con il cappello di lana che canticchiava qualcosa di Arisa. Eureka!! Era MrGabbianoazzurro, era riuscito a prendere un posto in prima fila..ma non per me! Sigh. Mi ha invitata a sedermi a terra. Aveva prenotato un solo posto per Carlo, che in quel momento era pure assente vista la borsa rossa ed inconfondibile appoggiata sulla sedia. Ero titubante, visto gli sguardi in cagnesco di alcuni in piedi, avessero qualcosa da ridire, poi, ho ritenuto giusto sedermi fin quando non venisse Carlo; il cretino in piedi ha rosicato di brutto! E’ arrivato Carlo. Avevo sperato fino all’ultimo qualcuno andasse via per evitare di sedermi a terra. Andava di fretta ed è per tale motivo che ha ceduto il suo posto ( “ Evvaiii..che mazzetto hiihihih “ ) sarebbe ritornato comunque solo per il firma copia. Si è alzato anche MrGabbianoazzurro per prendersi una pausa e una bottiglietta d’acqua, intanto attorno molti volevano capire se quel posto vacante fosse libero! Qualcuna dietro di me mi aveva esortato , visto che sono alta anche stando seduta, se potessi spostarmi di lato ( Io: “ Mi spiace devo registrare “ ) senza scompormi l’ho liquidata. Il posto di Mr l’ho difeso manco fosse un forziere!! Intanto attorno al perimetro della striscia rossa, che delimitava la scrivania e le due sedie, dove si sarebbe seduta Arisa ed un giornalista, lo stesso che intervistò Nina Zilli alla Fnac,  si era creata una fila enorme di adolescenti muniti di tutto lo scibile ipertecnologico del momento: iphone4s, galaxy, digitali professionali, etc., che a confronto sembravo Leila di Guerre stellari munita della sua ergonomica digitale attorniata dalle nuove armi video ludiche dell’esercito di Dart Fener. Adolescenti che conoscevano meglio di un’ adulto funzioni complesse di cellulari che mancavano solo del fornello per un buon caffè! Forse in quest’ultimo caso farebbero delle ciofeche. Intanto Mr aveva portato gentilmente una bottiglietta d’acqua, che a finale me la sono sgolata da sola per quanto fossi assetata. Era tutto concitato perché aveva per pochi secondi incrociato Arisa ( “ Giuro!, è di una semplicità disarmante. Non pensavo fosse lei, mi ha colpito sta cosa “ ). Lo spazio Feltrinelli era talmente gremito che a stento, quando fotografavo con la digitale rivolta al pubblico, seduta senza voltarmi, si notavano le persone in fondo alla sala. Un’ orizzonte di teste non ben definibili. Sono intervenute le solite raccomandazioni di Ludovica che informava che Arisa non si sarebbe intrattenuta molto e che sicuramente non avrebbe nemmeno ristorato le nostre orecchie con la sua sublime voce iper rivoluzionata dall’ultima volta l’ascoltammo a Sanremo con “ sincerità “. In quel momento un’altra addetta ha portato una teiera stile antico poggiandola affianco alla caraffa di acqua, con non so cosa dentro ( Mr: “ Tipico di Arisa “ ). L’avrà sorseggiata due o tre volte, ma sicuro era piena la tazza? Nemmeno si vedeva della tisana calda con il suo tipico pennacchio di vapore acqueo. Mr, mi aveva raccomandato di verificare se tutto funzionasse alla perfezione, avevo finanche messo in fila tutte le cards, semmai si fosse inceppato nel mentre registravo l’evento, segnate con un pennarello nero per non confondermi. E’ arrivato improvvisamente il giornalista, che intervista tutte le star, tra fnac e Feltrinelli, per presentarci la nostra eroina della “ speranza d’amare “ con uno scroscio di battimani e urla di gioia. Appena è uscita quella minuscola figura, dalla porta che dava di fronte a noi, Arisa, ho avuto l’impressione fosse un piccolo elfo: Capelli corti, occhiali naif e la sua inconfondibile voce da bambina dispettosa. Altro che dispettosa! Ha menzionato il suo libro, che Mr mi aveva gentilmente fatto leggere qualche passo, prima che entrasse in pompa magna tra la folla di fans, e, che mi ha colpito la semplicità con cui descrive gli eventi autobiografici del suo successo, insomma dei sacrifici per costruirsi un proprio ideale di vita. Questo ideale di vita non manca mai dell’amore, non egoistico, come alcuni finti philofobici menzionano, ma del condividere con chi ci sta accanto dei piccoli momenti che sono grandi gesta d’amore. Sono piccoli, per qualcuno insignificanti, ma servono esclusivamente ad aprirci a nuove opportunità di cambiamento. Se non cambiamo per qualcuno la vita continuerà a sorprenderci, di sicuro non ci toglierà il fiato ed anche l’amore per noi stessi farà del suo meglio per avvicinarci alla prossima tappa. L’amore è un tramite per abbattere le nostre schermaglie! L’intervista è stata molto gradevole, anche se, visto le risposte, sembrava più impacciata lei che le nostre insistenti domande, e, tra una risata e l’altra, tra un’ intervento del pubblico e l’altro, ha iniziato a cantare un riff della canzone di Sanremo. Mi sono sciolta dalla sedia fin giù al pavimento, lo stesso quando l’ho ascoltata da youtube. Si!, perché dovete sapere che il mio Sanremo 2012 l’ho ascoltato interamente da youtube! Mi annoiano le solite serate sanremesi con i presentatori e gli intrattenimenti vari di vips, io, voglio ascoltare le canzoni non i varietà! Sanremo è la kermesse della canzone italiana non un talk show per cui youtube è venuta in aiuto per capire attentamente chi meritasse il mio indice di gradimento. Ho valutato la canzone di Arisa inno dell’amore..tutto il cd è così, altro che le canzoni strappalacrime e depressive di Laura Pausini che dopo ti ci vuole una flebo con soluzione idrosalina al 5%! Qui è tutta la speranza riposta nel dopo ed ancora dopo quello che accadrà di nuovo e che ancora non conosciamo, e, che a volte ci spaventa per quanto ci si pari davanti un muro insomma un vuoto! Quando ha terminato il suo medley sanremese tutti in fila, come bambini, desiderosi dell’autografo. Io non avevo niente da farmi autografare, ma comunque mi sono imbucata dietro Mr che appena nelle vicinanze ho sparato una serie di foto che nemmeno tutti i fans assieme potevano eguagliare la mia velocità di scatto professionale. Non ha voluto nessuna foto assieme, anche se notavo, mentre ero in fila, alcuni si piegavano sulla scrivania in direzione testa di Arisa, quasi a dargli una capata in bocca, porella, e scattare foto con i loro cellulari super fighi, contrariamente a noi che abbiamo solo potuta fotografarla seduta comodamente a firmare..avrà firmato talmente tanto che vorrà scrivere un nuovo libro: “ Dalle copertine dei miei disco alla carta da parati “ ihihihihih suvvia scherzo. Appena stavo uscendo dallo spazio feltrinelli, due giornalisti, muniti di telecamera, Napoli Urban Blog, mi ha intervistata sulle prime impressioni di Arisa. Pensavo che tagliassero la mia intevista, invece, dopo un paio di giorni me la sono ritrovata davanti in questo filmato ( http://www.youtube.com/watch?v=FHpnCHtM1ow ). Ho volutamente fatto scattare da Mr una foto assieme al telecameraman e giornalista della Nub per immortalare un momento irripetibile. Alla fine siamo andati via, con quel tipico sorriso sulle labbra che caratterizzano questi eventi quando partecipo con MrGabbianoazzurro e Carlo. Abbiamo preso la metropolitana e tra una risata e l’altra ci siamo salutati di fretta, mentre salivamo la rampa di scala della Feltrinelli della stazione centrale, perché Mr aveva l’ultimo pullman alle ore 19.30 che staziona proprio di fronte alla Feltrinelli di P.za Garibaldi. Nel frattempo ho comprato il nuovo libro di Osho ( La mente Mente ). Sono tornata a casa e..ho creato dopo un paio di giorni questo meraviglioso video-ricordo, ma anche una versione Glith music, perché suono le tastiere collegate al computer, de " La Notte ". Ha avuto un grande successo sopratutto dalla schiera di pianisti classici presenti in youtube che l'hanno definita molto new age e rilassante.  Grazie continuerò a sperimentare queste canzoni pop in versioni di nicchia. 



Buona Lettura ^_^

martedì 28 febbraio 2012

Eventi Fnac di Napoli: Nina Zilli




Ieri sera ho ricevuto la telefonata di MrGabbianoazzurro, avevo dimenticato per un momento l'appuntamento alla Fnac del Vomero ( " Perchè domani cosa c'è? " ) e per fortuna che avevo anche, giorni addietro, salvato in promemoria, questo tanto atteso evento! Era normale in quel momento stavo studiando per un’ esame, ma comunque una pausa ogni tanto serve a staccare la spina. Ho tanti impegni per la testa, compresa la tesi che sto facendo i salti mortali per portare a termine tutto in tempi record! Record non records!! Questo lavoro poi lo adoro, mette in contatto tante persone del settore artistico che in poco tempo riesco a dare anche il mio contributo. Sono modesta, ma penso in grande. Queste persone stanno dando la fiducia ed il rispetto che esigo, non solo nella mia professione ma anche nell’interlacciare nuove amicizie, sennò fanculo non servite passo ad altro di molto più appagante. Sono tornata a studiare e nel frattempo ho messo in carica le batterie della digitale, strumento importante di ogni video reporter. Sono scesa in tempi record, non succedeva da giorni, fossi così puntuale e appena messo piede nella fnac, con quel bel calore provenire dalla sala principale, ho fatto una serie di slalom tra le pile di scatoli di videogame, da trovarmi nella sala “ Forum Cafè “ molto intima e per pochi fans. Ci sono all’incirca quaranta posti a sedere. Ero scettica trovassi un posto a sedere, invece, ero arrivata terza! Oh my god io arrivata terza ho vinto una medaglia, infatti, Mr si era complimentato, dopo un’oretta era giunto all’appuntamento. Stavamo seduti sulla sinistra in seconda fila esterna. Ho ceduto il posto esterno a Mr per permettere scatti da indimenticabili, invece, io, tra le teste dei fans in prima fila orchestravo nel farli spostare ( “ cortesemente puoi spostarti a destra.. un po’ a sinistra.. un po’ al centro “ ) affinché non andassero in escandescenza. Quando mi ci metto divento veramente petulante, però raggiungo sempre i miei obiettivi in maniera eclatante a differenza di tanti che fanno dell’educazione un cavillo tra le iene; anche durante il Pride di Napoli ho fatto così, gomitando tra fotografi professionisti raggiunsi la pole position sotto gli occhi attoniti della Vlady e del sindaco De Magistris. Nel mentre aspettavamo la nostra eroina, che sarebbe spuntata da quelle porte criptate dietro il bar ho conosciuto un’altra ragazza trans. Lei è un attrice di teatro, era venuta a Napoli, con il suo carinissimo trolley viola, come il mio colore preferito, per ascoltare la sua carissima amica Nina Zilli. Eravamo tutti in sintonia, non mi ero mai sentita così amata. Tutti avevamo la stessa passione per la musica Reggae cui la Zilli è un’ottima interprete del genere. Ci si confrontava sui vari stilemi di generi portati all’ultima kermesse canora sanremese, oramai erano finiti i tempi delle canzonette strappalacrime e depressive. Tutto era in sintonia con la parola amore ( “ Le tue parole mi hanno fatto tanto tanto male.. ma ho imparato a respirare “ ). Questa ultima parola è presente quasi in tutti i testi delle canzoni di Sanremo 2012. Un risveglio dai classici che ci hanno abborbato per anni, ora li ritroviamo in restailing  d’autore con quei tipici suoni caldi delle strumentazioni analogiche ben lontani dai tecnicismi della computer music cui ci hanno abituati da anni alcuni compositori. Il tutto suona umano e non più per pattern! Li sul palco, poco distante dai fans, ho avuto una folgorazione al cuore!! I miei occhi pulsavano con due cuoricini formato gigante, se ne era accorto anche Mr, perché appena hanno montato la tastiera, una NordLead, il pianista incarnava il mio ideale. Bono da paura!!! Il mio cuore rullava più forte di una batteria acustica. Lui con la sua coppola, sarebbe il cappello alla Bogart, sul quel bel faccione barbuto e, penso anche peloso, dai ciuffetti di pelo che spuntavano dal maglione, da suonare divinamente il pianoforte mentre io aggrappata a Mr suggerivo acqua acquaaa.. sono assetata di lui ( Io: “ Mr, quello là me sta a fa venire fame “ e Mr: “ Syrenaaaaa “ e Io: “ Ho fame de barba, de pelo..de tutto suo “ ) e non smise un attimo di suonare quel pianoforte che dentro di me le campane divennero campanacci sulle montagne di Heidi. Fu preso d’assalto dall’altra transessuale che si immortalo con lui. Un bear sceso in terra Fnac ( Mr: “ Syrena, tiecct l’acqua bevi che ti vedo troppo accaldata “ ). Se lo avessi sfiorato il pianista di sicuro non sarei passata solo alla foto ricordo me lo sarei anche annusato ihihihihih sono troppo passionale. Nina, è apparsa improvvisamente, come la folla che si era creata dietro di noi, di fans delimitati dalla solita transenna rossa. Qualcuno alzandosi per andare in bagno e/o prendersi un caffè in un momento di distrazione perse anche il posto ( Io: “ E’ vero ci hanno dato i numeri dei posti a sedere semmai ci alzavamo per ristorarci, ma non prendertela se quel vecchietto non ha badato a questa regola. E’ pur sempre una persona anziana. Non vedi che non riesce a stare in piedi? Tu sei giovane non hai bisogno del bastone “ ). Ero attorniata dai tanti amici, conosciuti anche tramite Mr, tanto a finale siamo sempre gli stessi, e, quando è apparsa la zilli, sopra i suoi decolté vertiginosi color m..arroni, jeans e una tunica in cotone con un’immagine Giamaicana a stento pensavo fosse lei. Su youtube sembrava così minuta, invece, è una stangona con una voce talmente potente che improvvisamente si è spaventata perché una cassa crepitava. Ha fatto un medley di Armstrong e poi alla solita intervista di rito. La prima volta l’ho ascoltata su youtube ebbi ad apporre un commento non troppo carino sulla sua immagine sanremese, insomma era la copia perfetta, anche nella pettinatura, di Mina compresi i suoi movimenti delle mani, poi, dal vivo, mi sono ricreduta è davvero una grande artista. Innanzi tutto è molto acculturata, non solo sulla musica jazz soprattutto degli strumenti musicali, e, non a caso è polistrumentista e poi è anche cantautrice non facile di questi tempi. Per me una vera artista deve saper cantare e suonare almeno uno strumento musicale, sennò è solo un’interprete di qualcosa di altri che altri ancora la copieranno. Quando ha finito la sua perfomance, anche per pubblicizzare i suoi cd, che nemmeno sapevo chi fosse grazie a Sanremo, tutti in fila, solo quelli seduti, abbiamo iniziato a farci fotografare ed altri col firma copia; Mr, aveva fatto stampare un’immagine della Zilli da Internet, che nel video lei, alla vista di questo foglio ha quasi uno sguardo scocciato, mi pare a me ha perso qualche euro in poster. Siamo andati via, tra la folla esultante, che tra risate di amici ci siamo immortalati tutti in una serie di scatti divertiti. Con Mr sono passata da Nero D’avorio, ovvero dal mio parrucchiere, Peppe, perché ho intenzione di cambiare ancora il mio look style. Non so forse mi faccio mogano..come Valentine di Crepax. Siamo corsi via alla velocità della luce, aveva il pullman a momenti. Sono passata per la Feltrinelli di P.za Garibaldi avevo voglia di barrette di cioccolata al latte. In questo periodo ho bisogno di energia. A giorni esce il video, datemi tempo ho tanti impegni.




Buona Lettura ^_^

sabato 25 febbraio 2012

METROPOLIS Disco




Sono scesa perché la mia amica, nonché proprietaria di un negozio di abiti fashion, mi aveva informata di un'abito da indossare per la serata in discoteca.  Per chi non lo sapesse pubblicizzo abiti fashion, poi vi racconto in altri post. Stasera si va al Metropolis una discoteca ubicata nei pressi di Baia Domizia. Lì, ha detto Roberta, ci sarà la guest star Fargetta. Per tale occasione, proprio perchè questo locale è nei pressi dei lidi, ho optato per un colore turchese, infatti, Marilisa, mi ha definita una " fata turchina sensual " e lo stesso è accaduto nel negozio Artigli dove con un paio di commesse ci siamo messe a discorrere della serata. In questo locale non ci sono mai stata, anche se ne hanno parlato molto bene perché molto più esteso del Golden Gate. Ho preso questo abito molto fashion a cui ho abbinato degli accessori molto cool e da li a poco ho contattato Roberta, con una telefonata lampo, per capire a che ora venisse a casa. Sono tornata presto con un tre buste piene di abiti da cocktail e/o serate spensierate con amici, questa primavera sfoggerò un look totalmente diverso dagli anni scorsi. Appena in casa ho preparato la mia solita insalata mista, sono vegana e poi subito a studiare. In una full immersion ho preferito poi staccare e dedicarmi alla mia persona con un make-up di ultima tendenza, come CleoMakeup, insegna da youtube, e, subito ad indossare il mio meraviglioso abitino a taglia unica. Ero talmente in tiro che non sembravo nemmeno io quando mi guardavo allo specchio, e, per un momento ho temuto fossi posseduta da Carol Alt. Andavo avanti ed indietro per la casa per capire se reggevo sui tacchi. Non contenta ho preferito collegarmi in cam4, volevo capire la reazione degli utenti se stessi bene. Ho avuto una serie di complimenti ed anche dei soliti idioti. In quel momento ha citofonato Roberta. Avevo lasciato la porta socchiusa. Quando è entrata non credeva ai suoi occhi ( “ Syrionaaa, ammazza quanto sei bella “ ) ed io anche ero incredula del risultato. Quell’abito slanciava al punto tale che sembravo veramente la fata turchina di pinocchio. Roberta, dopo un poco che apriva le sue borse, dove aveva riposto gli abiti, si era accorta di averli dimenticati a casa al che gli ho prestato uno dei miei numerosi tubini. Adoro i tubini alla Haudrey Hapburn scosciati. Alla fine, mentre lei era intenta a vestirsi, ho iniziato la mia performance in cam4 posizionando la digitale sul cavalletto e scattando numerose foto. Serviranno per il prossimo video, lo chiamerò la “ Fata Turchina “. Un bel po’ in cam4 anche con Roberta, salutando alcuni nostri fans e poi siamo scappate via! La serata era molto fredda, anzi direi un freddo penetrante. Avevamo appuntamento al Parcheggio Astroni con Keope ed Enzo, ma, nel mentre ci dirigevamo, tra una risata ed un'altra, la macchina ha iniziato ad avere dei problemi con la spia della benzina al che ho contribuito per questo lungo viaggio verso il Metropolis. Siamo arrivate ad Ischitella, ma non essendo pratiche della zona ci siamo perse, a dire il vero si erano persi molti nostri coetanei, infatti li attorno c’erano più auto che in un taxidrivers. Eravamo nei pressi della rotonda ed una telefonata a Davide ha risolto l’arcano: Dovevamo andare dritti fino al Millennium. All’esterno tutto sembrava che una discoteca, poi, piano piano mi sono accorta che sembrava La Sonrisa di Sant’Antonio Abate dalla scalinata esterna. In quel posto l’aria è molto umida, per poco gelavo! Nel locale, mentre ero in fila per il guardaroba, è apparso Luigi! Il mio carissimo amico dell’estate 2008. Bellissimo il nostro incontro. Non pensavo che in quell’occasione ci incrociassimo, è bastato poco a ricordare i vecchi tempi e ci siamo anche scattati delle foto assieme. Siamo entrati nel locale. Tutto maiolicati con luci stroboscopiche di colore bluastro, in tinta con il mio abito. I bagni lasciano a desiderare, soprattutto per il freddo pungente. L’aspetto positivo è che sono iper controllati dai bodyguard il che è rassicurante. Abbiamo preso il nostro solito drink, e..poi in pista. Lì c’era anche Sara, nelle vicinanze delle casse acustiche, dove sparavano ritmi tribali e lei si dimenava da cubista esperta. Mi sono accorta che faceva molto freddo! Il tetto è due volte al Golden e poi sparano aria condizionata fredda anche se la pista era gremita. Abbiamo ballato fino a quando non è apparso Fargetta deliziandoci con le sue song famose tra cui anche quella presentata a Sanremo2012. Keope ed Enzo sono andati subito via, si erano scocciati e non so nemmeno per quale motivo, invece, con Roberta siamo rimaste a lungo a dimenarci in pista e salutare i cubisti dei Criminal Candy. Quando mi vedono si mettono sempre in posa, dicono che faccio delle foto molto interessanti non a caso sono sempre presenti nei miei video. Siamo tornate a casa, dopo aver fatto colazione da Cerasella, con un buon capuccino e due cornetti al cioccolato. Notte Notte 



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sabato 4 febbraio 2012

Syrenadelmaremosso ( Benvenuti Al Sud - Sabato, 4 Febbraio 2012 )



E' semplicemente la reale situazione della città di Avellino, l'indomani mattina del reading teatrale, ricoperta di neve. Per le strade innevate si aggiravano i fotografi delle testate giornalistiche locali. Ecco l'articolo scritto dal mio carissimo amico Manlio, sul suo noto blog, de La Strega Maligna, con l'articolo annesso a quelle giornate passata dal Santuario di Montevergine fino al Reading Teatrale e nel spalare la neve nella maniera più divertente tornando per un po bambini capriciossi in " PATAGONIA IRPINA ". In mattinata il primo articolo sul giornale di Avellino sommersa dalla neve e dei disagi dei trasporti pubblici. I primi morti e incidenti d'auto.


venerdì 3 febbraio 2012

Syrenadelmaremosso I° Parte ( Storia Del Femminiello - Venerdì, 3 Febbraio 2012 )





Siamo rimasti bloccati da una tormenta di neve ad Avellino, per tale motivo, grazie a Maura, abbiamo prenotato per la prima notte in un B&B; veramente è l'unico ed il solo di Avellino. La nostra auto, mentre eravamo nel ristorante, Vicolo De I Matti, a gustare le nostre pietanze, si era letteramente incastrata nel ghiaccio. Nel B&Bconobbi anche Ingo, un fotografo molto famoso di Berlino, rimasto anche lui bloccato a causa della tormenta, nonchè studioso della juta di Montevergine. Manlio, è una persona istrionica e molto simpatica tant'è che quella notte dovemmo anche dormire in un letto matrimoniale ( " Ho sempre dormito con uomini. Una volta o due con una donna.. mai con una trans " ).  Guardate questa sua particolare performance http://www.youtube.com/watch?v=cvMmw1inAho&feature=related In quella lunga notte ero talmente stanca che presi sonno mentre Manlio recitava, leggendo sul suo portatile, de " La Storia De i Femminielli ". Alla mattina preparai tutto l'occorrente per questo particolare Reading Teatrale. In quell'occasione conobbi anche il VJ Klein, compositore avellinese, con cui organizzammo le varie inquadrature, la musica e le immagini che facevano da sfondo al lavoro di Manlio. Un lavoro di squadra minuzioso che ebbe grande successo al Godot. Il "femminiello" era un omosessuale effemminato (non tutti gli omosessuali lo sono) che desiderava essere donna. Oggi sono sempre più gli omosessuali che, non avendo nessun problema con la propria identità, e anche grazie ad una maggiore accettazione sociale ,non hanno bisogno di nessun atteggiamento femminile che li caratterizzi. Anche all'epoca dei femminielli esistevano omosessuali non effemminati e in napoletano venivano chiamati "ricchioni". L'effemminato (a Roma,e poi in tutta Italia) era "checca", a Napoli "femmenello",senza la i. Il "femmenello" aveva alcuni modi femminili e una cura eccessiva nel vestirsi,delicato e attento ad essere molto raffinato per contrapporsi con la delicatezza ad un modello maschile,all'epoca, spesso grossolano e ruvido. Il "femminiello",con la i, era invece eccessivo sempre e comunque. Il "femminiello" si sentiva una donna imprigionata in un corpo maschile, e perciò cercava di liberarla, e di liberarsi, vestendo in modo ancor più colorato e vistoso di qualunque donna. Si muoveva, e parlava, non come secondo lui avrebbe fatto una donna,ma ne esagerava i toni acuti e le movenze, realizzando un archetipo riconoscibile e ripetibile. Era rassicurante, il "femminiello": con la sua femminilità esagerata, non perché sembrasse autentica, ma per comunicare rapidamente la propria caretteristica speciale ed evidente. La figura del "femminiello" esiste da molto tempo nella tradizione campana, all'interno della quale riesce a godere di una posizione relativamente privilegiata grazie alla sua partecipazione ad alcune manifestazioni folkloristiche (a volte anche di ambito religioso come la "Candelora al Santuario di Montevergine ad Avellino" oppure la "Tammurriata" alla festa della Madonna dell'Arco); nei quartieri popolari di Napoli c'è la tradizione che ad alcune tombolate. Il "femminiello" era anatomicamente un maschio, spesso efebico per una patologia ormonale, che cercava in ogni caso di nascondere in tutti i modi la propria virilità, con i (pochi) trattamenti che una volta erano disponibili (parrucca, trucco e vestiti). All'epoca di cui si parla non esistevano infatti né la chirurgia plastica, né le terapie a base di ormoni sessuali femminili: per "femminilizzarsi" il "femminiello" doveva ricorrere al fai-da-te, che a Napoli, città leader nell'arte di arrangiarsi, raggiungeva vette strepitose. Si travestiva da donna: anzi, si "stra-vestiva" ( la s è rafforzativa ), nel senso che indossava abiti femminili vistosissimi. E adottava un comportamento in tono con l'abito: cioè molto sopra le righe. "Mimando" la donna che avrebbe voluto essere, il femminiello andava in giro per il vicolo in modo chiassoso, esuberante ed estroverso. Nel suo quartiere era molto conosciuto (non passava certo inosservato ). Il suo problema di identità poteva essere risolto con i progressi della scienza,quando finalmente la psichiatria smetteva di occuparsi di loro e la società attenuava il giudizio severo che li faceva considerare se non malati, perversi e gli negava ogni diritto. La neonata chirurgia plastica cominciava a rendere possibile l'evirazione chirurgica e la ricostruzione di una pseudo vagina, e le prime protesi per il seno aiutavano ad essere considerate donne a tutti gli effetti. Per ottenere gli altri caratteri sessuali secondari femminili, bastava l'endocrinologo: con una generosa somministrazione di estrogeni, i peli, una volta asportati, ricrescevano poco o nulla, i capelli aumentavano di quantità e di spessore, ecc. Il "transito" dal sesso maschile, sentito dal femminiello come "sbagliato", al sesso femminile (quello "giusto") poteva così finalmente avvenire. L'antico femminiello è infatti ancora tra noi: non lo vediamo, perché è riuscito a "travestirsi da donna" alla perfezione. Prima poteva operarsi soltanto nella famigerata Casablanca: oggi può farlo dovunque. Può sposarsi, e cambiare legalmente sesso. E essere se stesso (stessa) senza fatiche e caricature. Felice e contenta. Il "femminiello", o "femmeniello" è una figura tipica della cultura tradizionale popolare partenopea, la cui identità di genere cade all'infuori di una concezione duale dei sessi. Spesso sovrapposto alla più diffusa realtà Transgender o Transessuale, il femminiello rappresenta invece un'identità culturale e sociale molto peculiare e storicamente ancorata nel tessuto urbano napoletano.


giovedì 2 febbraio 2012

Syrenadelmaremosso I° Parte ( Candelora Day - Giovedì, 2 Febbraio 2012 )






Come tutti gli anni, sono venuta con i miei amici, al pellegrinaggio de " I femminielli " della Madonna Di Montevergine. Raggiungibile attraverso l'autostrada A16, se andate in auto, sennò prendendo il pullman da Piazza Garibaldi che vi porterà sino ad Avellino per poi prendere un pullman locale ( 4 ) verso Mercogliano dove è ubicata la Funicolare che vi porterà sul Santuario Di Montevergine. E' il giorno della c.d. "juta dei femminielli" al Santuario di Montevergine (AV). Molti si chiederanno: Ma cosa è la " Juta "??! La " Juta " tradotto è " pellegrinaggio ", infatti, la " juta dei femminielli " è una tradizione lontana nei secoli. Soprattutto nell'area vesuviana, in particolare da San Giuseppe, Somma Vesuviana, San Sebastiano, si parte per raggiungere il Santuario e qui celebrare Mamma Schiavona. Il legame tra la Vergine ed i "femminielli" è antico. Dove sorge il Santuario insisteva secoli fa un tempio a Cibele, dove sacerdoti evirati, truccati e con lunghe chiome aveva l'usanza di ballare come i dervisci. Una leggenda fa risalire la tradizionale processione della Candelora al 1256, quando due omosessuali, scoperti in atteggiamenti intimi, furono scacciati al di fuori delle mura della città e mandati a morire di freddo sulla montagna. Secondo la leggenda i due omosessuali, protetti dalla Mamma Schiavona, sopravvissero al freddo e alla fame e si gridò al miracolo. Al di là della datazione della tradizione e del suo radicamento nel tessuto sociale campano, quel che è certo è che in questi anni la Candelora è divenuta un'occasione di mobilitazione delle associazioni che tutelano i diritti dei gay. Da diversi anni si svolge oggi il femminiello pride. Negli scorsi anni vi era la presenza Vladimir Luxuria, invece, quest'anno in un clima quest'anno esacerbato dalle polemiche, ci saranno solo le associazioni atn ed arcigay da cornice all'evento. Ogni anno ci sono militanti di partiti politici che effettuato un volantinaggio ad Avellino contro il ritorno dei "femminielli" al Santuario che, secondo loro, offenderebbero il pudore, ma che, invece, permettono al territorio di tollerare e/o riflettere sulla diversità della natura umana. Le associazioni campane hanno risposto, quest'anno non è stato possibile, con il trans bus a causa della neve abbondante che ha costretto molti fedeli ad usufruire solo della funicolare. Le strade di Mercogliano pullulavano di fedeli, come transessuali c'ero solo io e Siria rappresentanti dell'associazione trans napoli. Abbiamo fatto sentire quella mattina la nostra voce con la classica tammurriata, cioè il ringraziamento a Mamma Schiavona e, chissà, anche un po' sberleffo per gli intolleranti in modo ancor più colorato e vistoso di qualunque donna. Si muoveva, e parlava, non come secondo lui avrebbe fatto una donna,ma ne esagerava i toni acuti e le movenze, realizzando un archetipo riconoscibile e ripetibile. Era rassicurante, il "femminiello": con la sua femminilità esagerata, non perché sembrasse autentica, ma per comunicare rapidamente la propria caretteristica speciale ed evidente. La figura del "femminiello" esiste da molto tempo nella tradizione campana, all'interno della quale riesce a godere di una posizione relativamente privilegiata grazie alla sua partecipazione ad alcune manifestazioni folkloristiche (a volte anche di ambito religioso come la "Candelora al Santuario di Montevergine ad Avellino" oppure la "Tammurriata" alla festa della Madonna dell'Arco); nei quartieri popolari di Napoli c'è la tradizione che ad alcune tombolate. Il "femminiello" era anatomicamente un maschio, spesso efebico per una patologia ormonale, che cercava in ogni caso di nascondere in tutti i modi la propria virilità, con i (pochi) trattamenti che una volta erano disponibili (parrucca, trucco e vestiti). All'epoca di cui si parla non esistevano infatti né la chirurgia plastica, né le terapie a base di ormoni sessuali femminili: per "femminilizzarsi" il "femminiello" doveva ricorrere al fai-da-te, che a Napoli, città leader nell'arte di arrangiarsi, raggiungeva vette strepitose. Si travestiva da donna: anzi, si "stra-vestiva" ( la s è rafforzativa ), nel senso che indossava abiti femminili vistosissimi. E adottava un comportamento in tono con l'abito: cioè molto sopra le righe. "Mimando" la donna che avrebbe voluto essere, il femminiello andava in giro per il vicolo in modo chiassoso, esuberante ed estroverso. Nel suo quartiere era molto conosciuto (non passava certo inosservato ). Il suo problema di identità poteva essere risolto con i progressi della scienza,quando _le [6@&7ichiatria smetteva di occuparsi di loro e la società attenuava il giudizio severo che li faceva considerare se non malati, perversi e gli negava ogni diritto. La neonata chirurgia plastica cominciava a rendere possibile l'evirazione chirurgica e la ricostruzione di una pseudo vagina, e le prime protesi per il seno aiutavano ad essere considerate donne a tutti gli effetti. Per ottenere gli altri caratteri sessuali (bastava l'endocrinologo: con una generosa somministrazione di estrogeni, i peli, una volta asportati, ricrescevano poco o nulla, i capelli aumentavano di quantità e di spessore, ecc. Il "transito" dal sesso maschile, sentito dal femminiello come "sbagliato", al sesso femminile (quello "giusto") poteva così finalmente avvenire. L'antico femminiello è infatti ancora tra noi: non lo vediamo, perché è riuscito a "travestirsi da donna" alla perfezione. Prima poteva operarsi soltanto nella famigerata Casablanca: oggi può farlo dovunque. Può sposarsi, e cambiare legalmente sesso. E essere se stesso (stessa) senza fatiche e caricature. Felice e contenta. Il "femminiello", o "femmeniello" è una figura tipica della cultura tradizionale popolare partenopea, la cui identità di genere cade all'infuori di una concezione duale dei sessi. Spesso sovrapposto alla più diffusa realtà Transgender o Transessuale, il femminiello rappresenta invece un'identità culturale e sociale molto peculiare e storicamente ancorata nel tessuto urbano napoletano.


Siamo arrivati in cima alla montagna di Montevergine, tramite la funicolare, ovviamente, lo spassosso Manlio ha allietato il tragitto con le sue cantate coinvolgendo tutti i presenti. Ho conosciuto anche Simona e tanti tanti fedeli. Ricordo questo luogo sempre intatto, questa volta ricoperto di una candida neve e da un freddo intenso quanto pungente. Quel giorno a Mercogliano mi hanno riconosciuta in tanti, compreso Federico De I Santi, Sara del Pacello, Carmine il cameriere, etc. Fui anche intervistata da una giornalista de Il Mattino Avellinese e fotografata con Manlio.

In questa giornata di festa per i " femminielli ", si festeggia in provincia di Avellino la Madonna di Montevergine, la ritualità sacra si fonde con quella Pagana festeggiata con la tammurriata. In tali tammurriate è noto il canto di Marcello Colasurdo, che svolge durante questa giornata il "suo" particolare rituale, "la juta di Marcello". In questo giorno la sua fantastica voce ci racconta i segreti e le curiosità legate a Mamma Schiavona.

La " Juta di Maercello ", ha accompagnato gli ultimi pellegrini, quando oramai il santuario era spoglio di tammurriate e pizziche, per rendere onore alla Madonna Schiavona ed agli impedimenti della nevicata sulla caratteristica scalinatella. Dando perle di saggezza, e , prendendo me come esempio, che essere " femminielli " è un vanto e non uno scherzo della natura. Lo scherzo della natura è l'ignoranza! Appena ci avviammo, tutto il gruppo, verso la funicolare, offrirono dei dolci alla crema di limone, e, subito dopo a scherzare con le palle di neve. Era l'ultima corsa verso Mercogliano. La gente stufa da tanto silenzio, in un momento di noia, prima che la funicolare arrivasse, litigarono ma tutto fu sopito dall'intervento dei carabinieri. Mancava la verve delle ore precedenti delle tammurriatelle asincrone di Manlio seguite dalle sue battute scherzose coinvolgendo i presenti. Mercogliano, appena arrivati nello spiazzale della funciolare, appariva, come tutti quei paesini arroccati sulle montagne, desolata e innaffiata da lievi fiocchi di neve che al contatto con il viale lo rendeva scivoloso. Ci ristorammo nella Gelateria Leo tutti assieme, ricordando quanto fosse stata emozionante la juta. Salutai la Madonna da Mecogliano, sperando avesse accolto la mia preghiera. Gli ultimi saluti furono al prossimo anno. In quel momento ricevetti un sms di Manlio, avevo un servizio audio-visivo alla CGIL di Avellino. Ottavia, per evitare aspettassi il pullman da Mercogliano verso Avellino, ebbe ad accompagnarmi in una rosticceria del centro dove mi attendeva lo spassoso Manlio. Aveva in serbo un servizio audio-visivo importantissimo.


Syrenadelmaremosso ( Sportello LGT Avellino - Giovedì, 2 Febbraio 2012 )



Dopo la Juta Di Montevergine siamo ridiscesi tutti a Mercogliano.  Avevo appuntamento con Manlio, accompagnata gentilmente da Ottavia ad Avellino in auto per un servizio fotografico audio-visivo interessantissimo alla sede CGIL sulle politiche sociali della comunità LGT. Era presente anche il Sindaco di Avellino ed altri assessori, compresa una vignettista che ha proposto un libro de " Il Piccolo Uovo " alla ricerca della famiglia perfetta. Che si tratti di famiglie gay, trans e/o lesbo ciò che è importante è l'amore non la figura ne maschile ne femminile. L'amore non ha figure di riferimento è affetto allo stato puro. Quella sera, in compagnia di Maura, andammo in una carinissima pizzeria del centro storico. V'invito a partecipare e ad aderire a questa iniziativa e di sostenere Lo Sportello Lgt Avellino che è stato in questo anno realtà dinamica, pienamente operativa sul territorio e che si fa nella persona di Donata Ferrante autorevole voce di una comunità che ha l'effettiva necessità di una solida rappresentanza per crescere e poter creare un produttivo dialogo con le istituzioni.