sabato 10 marzo 2012

Syrenadelmarecalmo: Discoteca Q-Club



Sono appena uscita dal ristorante greco " Rototuille " ubicata nei pressi di Piazza Amedeo. Siamo venuti qua con altri amici, dopo una serata passata al museo Pan all'esposizione di un lavoro di ScarletLoveJoy. Avevamo una gran fame e, Scarlet, ha proposto, dopo un tratto di strada abbastanza ripido, proprio nei pressi della metropolitana di P.zza Amedeo, di ristorarci un ristorante greco appena scesa una rampa di scale. In questo vicoletto ci sono passata spesso quando preferisco, specie in estate, lunghe passeggiate sul lungo mare. Il ristorante è molto carino in stile country con quel tipico odore di cucina lieve ed il tutto incastonato in una cornice atipica visto il vicoletto nel quale è inserito. Il vicoletto consta di una serie di bassi e localini ( troppi ) con nomi dalle sfumature naif. Il nostro ristorante si rifà al lungometraggio di Ratatouille, cioè del topo cuoco. Per la prima volta ho mangiato la fonduta assieme a Scarlet, gli altri hanno preferito le piadine e qualche variazione a tema occidentale di contorno. Il campo non prende in questo ristorante! Appena siamo usciti, stufa del comportamento di Roberta, che non ne sapevo la motivazione, ho ricevuto uno squillo seguito da una mia telefonata lampo ( “ Syriona, vieni tra mezz’ora a piazza borsa. Ti aspetto in auto ed andiamo assieme al Vomero a cambiarci per andare in disco “ ). Potevo anche decidere di andare a casa, ma avevo ancora tanta energia da espletare e, grazie a Scarlet, che mi ha accompagnata, per un tratto, sino alla stazione della metropolitana, sono arrivata di corsa da P.zza Cavour, P.za Bellini fino a P.zza Borsa facendo lo slalom tra le piazze gremite di giovani, specie a P.zza Del Gesù, che avevano preso d’assalto le birrerie. Appena lì, purtroppo Roberta non c’era. Se ne era andata via, causa del fatto che nella metropolitana non c’è campo e che il sabato sera, specie le ultime corse, portano ritardo. Potevo andarmene con Scarlet sul motorino, tanto abita al Vomero avrei risparmiato una decina di euro di taxi. Ho avuto un diverbio di vedute, e, come in tutte le forti amicizie, si è sceso ad un compresso, per non ledere la libertà di entrambe. Ho preso un taxi di sfuggita, ormai anche a P.za Municipio erano auto fantasma, ovvero parcheggiate senza un’indicazione se fossero attivi o meno. Il traffico era troppo e tanto al che l’autista gentilmente m’ha fatto risparmiare tantissimo. Durante il viaggio, come il mio solito, visto che sono molto loquace, abbiamo parlato, poi, improvvisamente l’autista ha puntato tutto sulla transessualità. Veramente l’autista era stranamente interessato agli aspetti pratici sessuali che non quelli legati alla quotidianità legata al lavoro, al sociale, etc. Solito di alcuni uomini che hanno il pensiero fisso! Appena sono scesa al Vomero, con un’altra telefonata lampo sono arrivata a casa di Roberta. E’ bastato il tempo di entrare, la casa è accogliente e calda, che già avevo calzato i decolté e l’abitino. L’abitino, è un tubino stile Armani con delle roselline di colore nero e bianco che si alternano sul fianco sinistro accompagnato il tutto da calze nere e bracciale a polso argento. La notte è molto fredda. Siamo arrivate a Fuorigrotta, insomma appena sbucate dall’autostrada, dopo il casello autostradale, ci siamo trovate davanti questo atipico locale. L’auto l’abbiamo parcheggiata nelle vicinanze del locale. La house music era ben udibile da un paio di isolati quando Roberta era intenta nel trovare un posto macchina vacante, per fortuna che un tipo stava andando via sennò dovevamo stare lì a roteare attorno alla rotonda. Appena scesa dall’auto sono dovuta passare tra le tante auto che passavano alcune di fretta ed altre, sarebbe meglio dire, alcuni si sporgevano dall’auto, ragazzi sui trent’anni, facendo complimenti a volte leggeri e in alcuni casi pesanti, ma, io, sono molto sicura di me non scomponendo facilmente l’andatura, con un sorrisetto ho proseguito senza avere alcun tentennamento. Roberta, oramai già era all’interno del locale ed a seguire, proprio mentre entravo nel locale, ho sentito una mano infilarsi nel cappottino. Era Kekko! Per un momento ho temuto fosse uno di quei cretini dalle auto scesi per fare caciara. Kekko, gentilmente ha preferito pagare il guardaroba di entrambe. In questo locale non ci sono mai venuta. Si trova nei pressi di Fuorigrotta, a Via Vicinale Cupa Cintia, 36! È incastonato in un contesto abitativo con la facciata stile discoteca anni’70 di colore nero marmoreo con sprazzi di luce bluastra provenire dalle incavature rotondeggianti ed anche gli interni sposano la stessa filosofia. I bagni sono molto bui compresi gli oggetti di arredamento illuminati da una luce fioca, infatti, in un piccolo frame del video si vede la scarsità di visibilità pur essendo vicino ad uno specchio. La digitale non è riuscita a coglierne l’eleganza per quanto fosse in penombra a differenza della dancefloor molto illuminata dagli innumerevoli faretti e luci stroboscopiche. Il pavimento, a differenza dei bagni, è di colore panna che si sposa benissimo con le travi marmoree nere. L’unica pecca sono gli improvvisi scalini che a stento si riescono a vedere nel mentre passate dalla living room, bar, al centro della sala, e alla dancefloor. Ogni ambiente cambia a seconda che si passi dall’una all’altra sala con dei carinissimi divani in pelle, sempre neri, e dei tavoli a tenuta stagna per quanti ci sono saliti sopra per ballare stile cubista. La consolle è su di un lato della pista, nelle vicinanze del drink bar, per avere una visuale maggiore della situazione. Il tema della serata era: “ Skin “. Tanti di noi usano la propria maschera, o meglio il proprio vissuto in una sorta di schermatura agli attacchi improvvisi provenire da gli altri Skin, sarebbe meglio dire Skinez. In questo mondo nel quale viviamo siamo attorniati da persone visibili ed altre invisibili con l’intento entrambe di imparare da entrambe la filosofia del sapersi vivere senza patemi mentali. La maschera tema, di entrambi i cubisti, è l’apoteosi del genere umano sempre alla ricerca della sua verità: “ Possiamo essere il centro dell’universo. L’universo siamo noi, tutt’attorno a noi grava l’infelicità e se questa infelicità fosse un miracolo? Se nascondesse in realtà la chiave per aprirci alla vita? Ebbene scopritelo. Basta poco per aprirsi agli altri. Inutile essere invisibili, un giorno lo saremmo per l’eternità ( recita anche Ugo Foscolo Ne I sepolcri ) “. La pista è gremita e la musica è delle più all’avanguardia nella House Music. Ha letteralmente riempito la testa di ognuno ed il divertimento è d’obbligo, è un tripudio di colori provenire da qualsiasi direzione compresi i continui andirivieni della security per evitare che qualche scalmanato crei una rissa. La virtual voice ha una voce potentissima vista la sua giovane età. Improvvisamente Arcangelo ha voluto immortalarsi in foto sia con me che con Roberta. Si è aggregato a noi anche Tony che passando tra la folla ha preso d’assalto i grossi cubi ebano, nelle vicinanze della consolle, creando delle movenze sensuali. Alcuni ragazzi, passando tra me e Roberta si sono cimentati a ballare con noi in maniera quasi erotica ( “ Sei molto carina ed hai un fisico da paura..sei bellissima in quest’abito. Elegantissima e fashion contemporaneamente. Beato chi ti ama! Sali con me sul cubo balliamo in questa notte dalle mille sfumature “ ). Quando sono salita sul cubo, visto che il tetto era basso ed i tacchi troppo alti ho preferito ballare scalza; tra la testa ed il tetto c’erano poco più di dieci centimetri di distanza ed anche quando alzavo le braccia si piegavano improvvisamente. Ho ballato tutto il tempo scalza, i performer hanno fatto uno stacchetto con me e poi sono dovuta scendere perché i quattro bianchi offerti da Roberta mi avevano, per un solo sorsetto, non reggo gli alcolici, quasi fatto perdere l’equlibrio. Sono passata tra la folla dei miei fans ilare! Passavo da un estremo all’altro della pista, ballando con i ragazzi e ragazze, che oramai mi conoscono da anni, scalza creando dei veri e propri vortici di divertimento. L’energia che ho dentro non è equiparabile a quella con la quale ne descrivo gli eventi, emozioni che non si possono descrivere facilmente. Nemmeno il tempo ascoltavo. Lenta nei movimenti, quasi stessi sfilando sulle passerelle di Armani, avvolgevo le braccia, serrando qualche ragazzo, in un sensuale ritmo tribale per poi passare a qualche ragazza divertita da questa energia che da invisibile improvvisamente era esplosa in una miriade di colori emozionali. Sono salita nella zona dei divanetti, assalita da tante ragazze che ballando assieme mi hanno portata per mano su di un tavolino metallizzato a ballare all’ordine dell’ubriacatura ormonale. Scateno nelle ragazze un’attrazione profonda che a stento gli uomini comprendono! Bicchieri e bottiglie rovesciati con tanto di ghiaccio sui divanetti rinfrescavano di volta in volta i piedi e giubetti sparsi sui divanetti cadevano continuamente per far posto ad altri scalmanati. Tutti volevano toccare quel tetto tanto basso. La musica ha iniziato da tribale ad accomodarsi all’Hip Hop con movimenti cadenzati e sensuali rispetto al tribale che ti scatena dentro un animale che vuole liberarsi dalla trappola. Ho usato la consumazione per puntare su di un succo di frutta. Non ero sbronza occhio..ero sbronza di vita! Lo consiglio a tutti. Sbronzatevi di vita, mettete in gioco le emozioni fatele schizzare via dalla vostra mente con le mani i piedi ed il corpo. Il sesso non ha ragione d’essere in questo momento, quello che conta è divertirsi! Siete voi a divertirvi e non gli alcolici e ne altre sostanze che purtroppo circolano in questi luoghi. Non rovinate la vostra vita aiutatela a farsi viva da una piccola ed insignificante emozione. Dopo il Pan non volevo nemmeno andarci in discoteca, ma visto che è il mio lavoro, ho preferito, anche se controvoglia, sperimentare cosa succede se dall’invisibilità si passa alla visibilità! È straordinario. Lo consiglio a tutti. I miei fans sanno quanto è importante viversi. Siamo tornate a casa molto contente. Grazie Roberta della serata. Non ho dormito, anche se mi sono struccata. Ho aperto la finestra ed ho atteso, chiudendo gli occhi, che il sole spuntasse dal vesuvio, poi, mi sono addormentata dolcemente e poi, come tutte le domeniche, me ne sono andata a fare una passeggiata sul lungo mare di Via Caracciolo a filmare e fotografare il tramonto. 



Buona Lettura ^_^

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