Piazza Bellini è una piazza ubicata sul decumano maggiore (
strade costruite dai primi greci fondando così l'antica neapolis dove si
possono ritrovare al centro della piazza dei ritrovamenti archeologici ancora
ben custoditi e sono stati dichiarati dal 1995 patrimonio dell'umanità ) di
Napoli ed una delle più frequentate non solo dalla comunità Lgbt della città
per i numerosi di locali che si affacciano sulla stessa piazza. E' circondata
da numerose sedi universitarie: Accademia di Belle Arti, Conservatorio di San
Pietro a Majella, nel quale studiarono importanti compositori nazionali tra cui
Vincenzo Bellini, che dà il nome a tutto lo slargo e che è rappresentato in
piazza con una statua posta al centro. Sotto la quale a volte, con amiche e/o
da sola, mi ristoro con un' ottima pizza al cartoccio. La piazza non è
raggiungibile con alcun tipo di mezzo pubblico in quanto interamente adibita a
passaggio pedonale ed è anche piacevole perché alberata e da un senso di
spazialità sopratutto nei mesi estivi. E' crocevia di tre importanti strade del
centro storico: Via Port'Alba (alle spalle dell'antica porta onoraria della
città), Via san Sebastiano (nota come la via della musica in quanto concentrati
in loco numerosi negozi di strumenti musicali) e Via Costantinopoli (la via che
conduce al museo archeologico nazionale). Il Complesso di Sant'Antonio delle
Monache a Port'Alba si erge in piazza Bellini, nel centro storico di Napoli. Ed
è qui che sono andata a vedere questa particolare mostra di arte contemporanea.
Questo edificio un tempo ospitava un convento. La fondazione del convento, più
noto come Sant'Antoniello, risale al 1564 per volere di suor Paola Cappellani.
Per l'ampliamento del monastero si inglobò nella struttura originaria, il
vicino palazzo dei Principi di Conca. A seguito di questi rifacimenti, venne
chiusa la facciata originaria, di cui si osservano ancora i resti del portale
originale dall'interno. L'attuale prospetto è del XVIII secolo, costruito
assiame al grande scalone a doppia rampa. La chiesa, dopo il recente restauro,
è stata acquistata dall'Università degli Studi di Napoli Federico II.
L'architettura e le opere dell'interno si presentano secondo evidenti forme del
barocco napoletano, grazie soprattutto alla ricchissima decorazione in stucco
di Arcangelo Guglielmelli che restaurò la chiesa 1694. Sugli altari laterali
della chiesa si ammirano ancora le tele di Antonio Sarnelli (San Giuseppe) e di
Ferdinando Castiglia (San Filippo Benizza). Nel soffitto è possibile ammirare
il dipinto che raffigura Sant'Antonio, opera del XVII secolo di un ignoto
manierista. Da menzionare anche la statua lignea di San Michele Arcangelo nel
XVII secolo. Nel 2007 il Complesso è stato utilizzato per le riprese degli
esterni dell'ottava serie della fiction La Squadra, come sede del commissariato
"Bellini" nel quale veniva trasferito il vicequestore Valerio
Cafasso. In questa fiction ebbi una piccola particina, un ricordo incancellabile.